Raffaele De Rosa
Raffaele De Rosa nato nel 1940 a Podenzana (Massa Carrara), in una terra prossima all’antica città di Luni, fino all'età di sei anni vive nella Lunigiana, il luogo dal quale sembrano arrivargli maggiormente le visioni oniriche della sua pittura. Dopo Pomarino e Pallerone, vive a Napoli, in una casa nei pressi del cimitero di Poggioreale, che egli ricorda come un giardino dei giochi; forse da questi ricordi nascono soggetti, che riportano alla mente alcune opere di Arnold Böcklin. Elemento essenziale della biografia di Raffaele De Rosa è la circostanza di essere cresciuto dai nonni, coi quali continua il peregrinare negli anni dell’infanzia. Il nonno stalinista e la nonna fervente cattolica fino alla bigotteria; cresce alquanto isolato ed impara a giocare da solo. Tenta di trasferire il suo spirito in animali, oggetti, piante. Forse una vita inusuale e travagliata prepara lo spirito all’arte. Dopo aver dipinto di nascosto e frequentato corsi di decorazione, incontra a Livorno un gruppo di pittori giovani, insieme ai quali inizia a dipingere dal vero; poi, con il collega e amico Pieri, frequenta la Scuola Trossi, dove vi sono i maestri Gastone Benvenuti, Cocchia e lo scultore Guiggi. In questa scuola di neorealismo non riesce però ad identificarsi. Instaura un rapporto di amicizia con artisti già affermati come Lomi, Carraresi, Filippelli, Natali e Romiti, che lo presentano a vari mercanti. Di sicuro è apprezzato da alcuni di questi, visto che a soli diciannove anni conclude il suo primo contratto e se ne va a Neuchâtel, in Svizzera. Negli anni ’60, dopo il rientro a Livorno, diventa a tutti gli effetti un professionista; apre uno studio a Firenze, città in cui nei primi anni ’70 allestisce una importante mostra nella Galleria Pananti. Dopo quella mostra trova il suo stile congeniale e la sua originalità in una pittura fantastica. Siamo nel 1975 quando inizia a lavorare con la Graphis Arte di Giorgio e Guido Guastalla. Saranno loro, in alcuni momenti affiancati da Toninelli di Milano, che lo faranno conoscere subito in campo nazionale. Molto presto furono allestite mostre in tutta l'Europa, per arrivare successivamente anche negli Stati Uniti e in Israele. Negli anni ’80, Raffaele De Rosa si lega dapprima alla Galleria Maggiore di Bologna e poi alla Galleria Leonardo Arte di Roma. Quindi lavora con la società “Il Parnaso”, che gli allestisce mostre esclusivamente in spazi pubblici quali università e musei di grande prestigio. Le collaborazioni importanti proseguono negli anni ’90, con mercanti del calibro di Gian Battista Bianco, della Galleria Fantasio & Joe di Lucca e di Franco Calarota (Galleria Maggiore di Bologna) con mostre prestigiosissime come quella della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Spoleto.