Modigliani, ritratti dell'anima
Museo Civico Castello Ursino - Catania
Un centinaio di opere d’arte fra disegni, oli, sculture e poi fotografie, taccuini, lettere, cartoline e persino le pagelle scolastiche di Amedeo Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920) ricostruiranno a Catania, dall’11 dicembre all’11 febbraio 2011, per la mostra “Modigliani, ritratti dell’anima” il percorso artistico e umano del grande genio toscano: un itinerario, quello della sfera affettiva e delle sue ripercussioni sull’opera, mai indagato sinora.
A fare da viatico il “Diario della madre”, una sorta di giornale di famiglia che Eugénie Garsin-Modigliani cominciò a scrivere nel 1886. La mostra, ospitata nel Museo Civico Castello Ursino – una fortezza d’epoca medievale realizzata da Federico II di Svevia – è organizzata dal “Modigliani Institut Archives Légales, Paris-Rome”, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, il Comune di Catania e la società Side A di Giovanni Gibiino, coordinatore delle collezioni dell’artista livornese, su iniziativa del Sindaco, Raffaele Stancanelli, e dell’Assessore alla Cultura e ai Grandi Eventi del Comune di Catania, la stilista Marella Ferrera.In mostra – secondo un ordine cronologico che prende il via dalla nascita di Amedeo, definito dalla madre “un raggio di sole fatto bambino” - saranno 25 disegni, 4 oli su tela, 5 sculture oltre a 7 disegni selezionati da Gibiino fra quelli in possesso dei collezionisti siciliani e realizzati a Parigi tra il 1909 e il 1919 dove, nel quartiere di Montmartre, visse a contatto con artisti e intellettuali del tempo come Picasso, Cocteau, Max Jacob, Apollinaire e molti altri ancora. “Sarà come raccontare per immagini – spiega Christian Parisot, Presidente del Modigliani Institut – e con il supporto delle singolari e affettuose testimonianze di familiari e amici, la vita e l’opera dell’artista che più di ogni altro, pur vivendo e lavorando a Parigi, ha mantenuto forte e visibile il suo legame con l’Italia”.
Lo conferma Chiara Filippini, autrice di uno dei saggi in catalogo "Modigliani rimane per sempre un italiano": lo ricordano le sue modelle, dichiarando che mentre dipingeva parlava da solo in italiano, lo ricordano gli amici ed i suoi mercanti, raccontando di come amasse citare Dante e professare apertamente le sue origini, in una Parigi nella quale essere italiano non era certo una grande nota di merito”.
Coordina il comitato scientifico Claudio Strinati, già Soprintendente del Polo Museale di Roma che di Modigliani dice: “E’ l’artista che si pone come trait-d’union tra tutte le correnti d’avanguardia, dall’Italia alla Francia, identificabile in quella sua particolare espressione pittorica, tra l’innovazione parigina e la continuazione della tradizione figurativa livornese. Il segno, la grafia e la pittura di Modigliani sono di una qualità estrema, introversa, introspettiva, votata al ritratto”. Alla fotografa Anna Marceddu, poi, si deve il delicatissimo lavoro di recupero delle immagini d’epoca che, riprodotte per il catalogo e ingrandite per l’allestimento al Castello Ursino, consentiranno una migliore fruizione al pubblico. La manifestazione catanese fa parte del progetto in fieri “Casa Modigliani”, iniziativa della figlia Jeanne Modigliani che con Christian Parisot ha creato a Parigi le basi per la nascita di un centro culturale votato alla ricerca e alla valorizzazione della vita e dell’opera dell’artista livornese.