Guglielmo Micheli

Guglielmo Micheli nasce a Livorno il 12 ottobre 1866 da Leopoldo, litografo e tipografo, e da Isola Giusti proveniente da una facoltosa famiglia livornese. Si avvicina all’arte grazie a Natale Betti. S'iscrive successivamente a Firenze, alla Scuola libera del nudo, diretta da Giovanni Fattori, di cui diviene l'allievo prediletto. Nel 1891 il suo esordio alla Promotrice fiorentina; nel 1892 partecipò all’Esposizione di Belle Arti a Roma; nel 1895, di nuovo a Roma, partecipò all’Esposizione della Società Amatori e Cultori. Dal 1894 al 1906 risiede a Livorno, dove fonda e dirige al piano terra di Villa Baiocchi, una Scuola di disegno frequentata da parecchii giovani livornesi, tra i quali Amedeo Modigliani, Llewelyn Lloyd, Gino Romiti e Manlio Martinelli. Frequentatori abituali dello studio del Guglielmo Micheli erano anche Oscar Ghiglia, Benvenuto Benvenuti, Renato Natali e Raffaello Gambogi. Durante i mesi estivi vi si poteva incontrare Giovanni Fattori, che soggiornava nella sua Livorno. Micheli risentì dell’insegnamento del suo maestro macchiaiolo soprattutto nei suoi primi lavori, di ambito fattoriano, per stile e soggetto (paesaggi con animali, soprattutto buoi e cavalli), ma troverà molto presto una propria autonomia espressiva. Fattori ebbe sempre per lui grande stima: "Io ho insegnato a Memo a far cavalli e lui a me a far marine", amava ripetere il maestro. Durante la maturità Micheli si dedica infatti alla realizzazione di paesaggi, con risultati estremamente brillanti nelle luminose marine. All’inizio del secolo continua ad esporre: tra 1901 e 1906 è alla Promotrice fiorentina; nel 1906 all’Esposizione Nazionale di Milano. Dal 1907, per circa vent'anni, Guglielmo Micheli insegna in vari istituti d’arte italiani: nel 1907 è ad Aqui, poi ad Iglesias, Cortona, Sassari, Caltanissetta, Bari, Pisa ed, infine, ad Arezzo. Si dedica, oltre che alla pittura ad olio, anche al pastello, all’acquarello, all'incisione ed al disegno illustrativo di libri. Nel marzo del 1925 morì ad Arezzo la moglie Guglielmina. Allora Micheli si trasferì dalla figlia a Livorno dove morì il 7 settembre 1926.

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