Silvestro Lega
Silvestro Lega nacque a Modigliana (FC) nel 1826 e morì a Firenze nel 1895. Allievo prima di Enrico Pollastrini, poi di Luigi Mussini e di Antonio Ciseri, restò per molti anni fedele allo stile accademico dei suoi Maestri; ma da Luigi Mussini imparò soprattutto l'amore per i primitivi e per un disegno e un colore limpidi e puri. Lodevoli, per queste qualità, dei ritratti del periodo giovanile. L'incontro con Antonio Ciseri è successivo alla sua volontaria partecipazione alla battaglia di Curtatone e Montanara. Intanto la guerra del 1859 aveva infuso un lievito nuovo alla sua arte (Imboscata di bersaglieri, Milano, Collezione Privata; Bersaglieri, 1860 ca., Firenze, Galleria d'arte moderna; e temi simili tratti dalla vita militare); i rapporti coi Macchiaioli maturarono la sua evoluzione successivamente. Con Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi fece parte del gruppo di “Pergentina”. Nonostante ciò, per diverso tempo ancora (sino circa il 1870) i suoi dipinti conservarono un'ingenuità primitiva e delicata di stile, distinguendosi da quelli dei Macchiaioli, anche per l'accento maggiormente patetico e romantico (Il canto dello stornello, 1867, Firenze, Galleria d'arte moderna; La visita, 1868, Roma, Galleria d'arte moderna; Il dopopranzo, 1868, Brera). Successivamente al 1870, l'ispirazione e lo stile di Silvestro Lega si fecero più veementi e drammatici, con contrasti maggiormente accentuati di luce e ombra, presentazione più rapida e sintetica delle immagini, espressione più diretta ed immediata di stati d'animo (ritratti dei Tommasi, dei Batelli, la Signora Bandini con le figlie, 1893, Livorno, collezione privata; la Scellerata, 1890 ca., Livorno, collezione privata; paesaggi del Gabbro, bozzetti di campagna, di figure, di teste). Morì poverissimo nell'ospedale di Firenze nell'anno 1895.