La Rivoluzione dei Macchiaioli
Da Fattori al ‘900

In mostra alla Fondazione Lazzareschi fino all’11 maggio oltre 50 opere e una vasta sezione grafica. Dal 15 marzo all’11 maggio (INAUGURAZIONE sabato 15, ore 17.30) rimane aperta alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi di Porcari (Lu) “La rivoluzione dei Macchiaioli. Da Fattori al ‘900”, una grande mostra di opere dei più significativi esponenti di quella che non fu solo una corrente pittorica, ma un movimento culturale, civile esociale che ha rivoluzionato tutta un’epoca. Le opere provengono da prestigiose raccolte di privati, dalla raccolta Pepi, dalla Pinacoteca Amedeo Modigliani, dal Museo Fattori di Livorno, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla collezione della Galleria Bacci di Capaci di Lucca e grazie anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del comune di Porcari. Sarà possibile ammirare una collettiva di opere rare, anche delle curiosità di sicuro interesse per i visitatori. Oltre ai dipinti, un percorso di studi, appunti e disegni di artisti che hanno attraversato oltre mezzo secolo di storia dell’arte: Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, i Gioli, i Tommasi, Cecioni Rey, Manaresi, Zandomeneghi Kienerk, Cecconi; ma non ci siamo dimenticati di Annibale Gatti che fu il tramite fra i Macchiaioli e Diego Martelli. Il percorso prosegue con Plinio Nomellini, Ulvi Liegi, Muller, Domenici e Carraresi, che a Porcari ha vissuto e dipinto, e continua con Ghiglia, Natali, Viani, Modigliani, insomma coloro che furono alla scuola di Micheli e che poi, seguendo l’indirizzo dato da Giovanni Fattori, sono divenuti fra i nomi più significativi del ‘900. Seguendo quelle che erano le indicazioni del professor Pietrangeli, una delle caratteristiche più originali della mostra vuole essere un momento di riflessione e di studio, così come spiegato nel catalogo in preziosa veste editoriale, per dare la giusta collocazione a quel movimento impropriamente chiamato dei Post Macchiaioli e per definire in maniera inequivocabile, che alcunitra i nomi più significativi del ‘900, come Viani e Modigliani, hanno derivato il loro stilema direttamente dalla rivoluzione dei Macchiaioli.

In esposizione ci  saranno anche molti disegni di alta valenza artistica: Adriano Cecioni, Vincenzo Cabianca (con un’opera che lui stesso scelse per un concorso), Telemaco Signorini, Giuseppe De Nittis (con il disegno preparatorio del famoso dipinto “La visita a Pompei”), Eugenio Cecconi, Ruggero Focardi, Francesco e Luigi Gioli, Adolfo Hollaender, Giorgio Kienerk (sulle sueopere presenti in collezione è stato condotto uno studio con relativa pubblicazione dall’Università di Siena, metteremo a disposizione anche il libro), Adolfo Bellimbau, Vittorio Meoni, Antonio Puccinelli (con un dipinto i cui disegni preparatori sono conservati agli Uffizi), Adolfo Tommasi, AngioloTommasi, Lodovico Tommasi, Angelo Tricca (il caricaturista del gruppo al Caffè Michelangiolo), Giovanni Bartolena, Annibale Gatti, Plinio Nomellini, Ulvi Liegi, Ugo Manaresi, Alfredo Müller, Ruggero Panerai, Augusto Rey, Ulisse Pichi, Renato Natali, Antonio Antony De Witt, Oscar Ghiglia, Llewelyn Lloyd, Lorenzo Viani, Amedeo Modigliani (con un disegno del 1916 che è una delle opere grafiche più pubblicate dell’artista), Guglielmo Micheli (al quale verrà data particolare importanza inquanto maestro, oltre che di Modigliani, anche di artisti particolarmente rappresentativi del Novecento). Nella collezione, tra le cose più rare e preziose, vi sono i taccuini degli artisti alcuni dei quali saranno esposti in bacheche, altri sfogliati e resi visibili grazie al computer, per la prima volta inassoluto.